Nancy Sortini

Sono nata all’ospedale di Stirling, nelle colline di Adelaide, il 3 marzo 1942. I miei genitori abitavano a Upper Sturt, un sobborgo ai margini del parco nazionale di Belair.

Ero una di tre figlie. Avevo anche due fratelli, ma molto piu` grandi di me . Quindi si puo’ dire che passavo le giornate con le mie due sorelle. Siamo andate a scuola a Stirling, al convento delle Suore Domenicane. Per andare a scuola si doveva camminare molto, 4 o 5 kilometri per andare e tornare. La strada era lunga, ma non ci importava.

Mio padre lavorava la terra, mia madre era casalinga. Abbiamo avuto una vita meravigliosa. Non eravamo ricchi in termini di soldi, ma per quanto riguarda il cibo, abbiamo avuto una vita favolosa. Avevamo una cucina molto ricca, con una grande varieta` di cibi, che invece molti  avevano difficolta` a comprare. Avevamo il pollo tutto l’anno, mentre molta gente era fortunata se poteva averlo a Natale. E naturalmente a Natale avevamo le polpette fatte in casa, belle grosse, una tradizione che la mamma seguiva e che noi abbiamo mantenuto.  Continuo ancora oggi a fare  le polpette e una settimana prima di Natale, faccio venire i miei nipotini a casa per fargliele fare. Le polpette sona fatte con carne di maiale e tanti altri ingredient di vario tipo. Generalmente facciamo 250 polpette. Sebbene possano sembrare tante vi assicuro che con tre figli e setti nipoti le polpette non durano molto! Sono fortunata se me ne rimangono una dozzina  o poco piu’.

Abbiamo avuto una vita favolosa crescendo nelle colline di Adelaide. Pero` con l’adolescenza, volevamo proprio vivere in citta’ per andare a ballare ed al cinema perche` da dove vivevamo era troppo lontano.

I miei genitori vengono da un piccolo paese, Fossacesia,  circa 150 km  nord est da Roma sulla costa Adriatica. Era davvero un paesino; aveva due chiese, molta pesca e coltivazioni di tabacco.

Mia madre viene  da una famiglia di proprietari terrieri. All’epoca erano ricchi. Mio padre viene da una famiglia dove si lavorava a giornata, qui e la`, quando possibile. Erano poveri. La famiglia materna  ha avuto una vita felice.  Il nonno suonava la fisarmonica e mia madre raccontava che quando lui suonava i vicini di casa venivano e ballavano; tutti si divertivano.

Mia madre aveva 24 anni e  lavava la biancheria  al lavatoio comunale, quando mio padre, anche lui 24enne e appena tornato dal servizio militare  si aggirava nei dintorni cercando moglie. Ha visto mia madre e le e’piaciuta. Ha detto quindi ai genitori “ ho trovato la ragazza che voglio sposare”.

Dopo aver trovato dove vivevano i suoi genitori, hanno chiesto a Lucia se consentiva a sposare Giuseppe e mia madre disse “avevo 24 anni allora e quella, al paese, era considerata  eta’ avanzata. Ho deciso  di sposarlo”.

Fossacesia era un paese molto povero e mio padre che era ambizioso, aveva sentito parlare di questo posto  chiamato Australia, dove c’erano  possibilita’ di lavoro. Cosi` ha preso dei soldi in prestito e ha deciso di lasciare il paeses e sua moglie con un figlio di due anni e uno in arrivo.

E’ arrivato in Australia nel 1927. Aveva 27 anni, molto giovane e molto coraggioso. Non sapeva dove sarebbe andato  o cosa avrebbe trovato. Non c’era molto lavoro nel 1927 e lui e` sopravvissuto, vivendo in una tenda e sparando ai conigli per mangiare. Appena ha trovato lavoro, per prima cosa ha restituito i soldi alla persona in Fossacesia che glieli aveva dati in prestito e poi piano piano ha cominciato a risparmiare per far venire mia madre ed i figli. Faceva qualunque tipo di lavoro riuscisse a trovare.

Mia madre e’ arrivata nel 1935. Ha amato l’Australia sin dal primo momento che  ha messo piede in questo paese perche’ poteva comprare tutto quello di cui aveva bisogno e non soffriva piu’ la poverta’. Erano contadini e quando sono venuti in Australia hanno comprato un maiale e una mucca per fare il formaggio e il burro. Uccidevano il maiale una volta all’anno e facevano prosciutto e salame.

Erano molto generosi. Avevano una tale abbondanza di cibo, che quando la gente veniva a trovarli , sopprattutto i  nostri amici dalla citta’, gli riempivano le braccia di frutta, verdura e uova  prima di andare via. Mi hanno trasmesso la loro generosita’.  Mi piace pensare che anch’io sono gentile. Mia madre diceva di non voler tornare mai piu’ in Italia perche` li` la vita era stata difficiile. A casa parlavamo il dialetto abruzzese.

Dopo la guerra, mio padre   ha sponsorizzato molte persone dal paese. Doveva trovargli un alloggio,  un letto e un lavoro. Cosi`, ha guadagnato dei soldi alloggiando queste persone.

Quando eravamo adolescenti, sentivamo molto la differenza tra i  nostri genitori ed il modo di vivere in Australia. Non eravamo molto contenti. Eravmo australiani e volevamo fare come gli  Australiani. Cosi’ ci siamo un po’ ribellati.

I miei genitori  avevano comprato un grammofono con alcuni dischi. A loro piaceva la musica  e mi ricordo che una domenica mattina mi sono svegliata con il suono  di bellissime canzoni napoletane dal grammofono. Questo ricordo mi e` rimasto cosi` impresso sino ad oggi che ho voluto comprare CD di cantanti come Claudio Villa e altri.  Mia madre amava l’opera e adorava Mario Lanza; e’ andata a vedere il film “il Grande Caruso” un’infinita’ di volte.

Abbiamo visitato  Fossacesia. Siamo stai con I miei cugini per 10 giorni. Una domenica mattina siamo andati a fare una passeggiata. Ricordo di aver pensato “ questa e’ la terra dei miei genitori” . Era una sensazione meravigliosa!

Dopo essermi sposata ho avuto tre figli ed abbiamo avuto una vita bella. Sono stata a casa per 10 anni quando I bambini andavano a scuola. Poi ho lavorato in un ristorante per 20 anni. Abbiamo costruito una casa, che era il nostro sogno. Eravamo cosi’ contenti di avere finalmente la nostra casa!

Mi piace leggere e possiedo molti libri. Mi piace andare al teatro ed al cinema. Amo l’opera e la gente.

Siamo tornati in Italia nel 1987 per 4 mesi , abbiamo comprato una piccola FIAT e siamo andati in Austria, in Svizzera ed in giro per tutta l’Italia fin giu’ in Sicilia.

Ho sempre voluto scrivere, ma con tre figli e un lavoro  non ho mai avuto tempo. Qualche anno fa,  ho scoperto che c’era un gruppo di scrittori a Norwood.  Sono diventata una socia ed ho iniziato a scrivere. Contemporaneamnte, mia sorella ha detto che le sarebbe piaciuto scrivere una biografia di nostra madre. Cosi’ abbiamo iniziato a scriverla un po’. Mia madre e’ nata nel 1900 ed e’ morta nel 2000, ha vissuto praticamente cento anni.  Durante questo periodo di tempo il mondo e’ cambiato. Abbiamo la televisione, i computer, le medicine, gli aerei, la radio.  Sentivamo il desiderio di mettere per iscrtitto questo mondo in cui mamma era nata e quello in cui piu tardi e’ morta.

Ho moliti amici italiani. Mi considero australiana perche’ sono nata qui. Ho un forte legame, un grande senso di collegamneto con le persone  Italiane. Il mio Italiano e’ migliorato quando  ho vissuto in Italia;  parlavo Italiano molto bene  quando siamo tornati. Ora pero’ l’ho dimenticato perche’ non lo parlo. Vado alla Mensa in gruppo, ma parliamo inglese.

Sono molto affezionata  a mia sorella; andiamo in vacanza insieme. L’anno scorso abbiamo preso il Ghan  fino ad Alice Springs. Abbiamo visto Ayers Rock e le Olgas poi siamo andate a Darwin.

Non posso andare all’estero. Ho l’artrite nel basso schiena e soffro di una brutta depressione. Ne ho sofferto tutta la vita. Per un periodo ho cercato di nasconenderla, di non dire niente a nessuno perche’ mi vergognavo e pensavo che la gente non avrebbe capito, come naturalmente e` stato. La  depressione e’ una malattia molto difficile da capire perche’ e’ una malattia della mente che non si vede. Mia madre si prendeva cura di me quando avevo le crisi da bambina.  Non sapeva di cosa si trattasse; mi ricordo che mi metteva  a letto e mi dava da mangiare il brodo di pollo.   Questo era il solito trattemento che mi riservava quando ero malata. Piano piano mi alzavo dal letto e mi  riprendevo.

Mio marito e’ venuto solo dalla Lombardia all’eta’ di 17 anni. Qui aveva uno zio che pero’  lo trattava molto male. Era un  carpentiere e falegname e ha sempre lavorato molto per tutta la vita, 7 giorni la settimana per tutta la sua famiglia.

Vorrei in particolare che I miei nipoti conoscano la storia dei loro nonni.

 

Registrazione Febbraio 2014. Trascrizione di Daniela Costa.