Nicolina De Lucia

So’ lavorato ‘very hard’ per far crescere I bambini perche’ son venuta senza nessuno. Siamo partiti assistiti e ce l’abbiamo passata male.  Pero’ piano piano ci abbiamo ricavato la vita. Vengo da Arienzo, provincia di Caserta. Mio marito era paesano. Stavamo vicini. Ci siamo sposati il ‘47.

Ho cresciuto senza papa’. Ho perduto mio padre che aveva 50 anni.  Ci ha lasciati soli con la mia mamma che ha cresciuto 5 figli senza un marito. Ci avevo 12 anni.  I fratelli, quelli non ti volevano fa’ uscire. Nemmeno ti potevi tagliare i  capelli!  M’o tagliato i capelli dopo 8 giorni che mi sono sposata!  Un fratello era un pochettino ‘spoil’, voleva comandare sempre lui.  A noi ci dava sempre botte.

Aiutavo mia mamma in d’ a’ campagna con mia sorella.  Ho lavorato sempre! S’andava sulle montagne a lavora’. Si prendeva le erbe per gli animali, si vendeva.  Andavamo dentro i’ bboschi a fa’ castagne, a cogliere le noce e poi prendevamo le noce che restavano indietro.  Quando non c’era lavoro nella ‘ farma’ tua, andavamo a prendere la giornata.  Si raccoglieva le patate e i faggioli, a mietere il grano.  Si prendevano i soldi.

Uno fratello e’ morto giovane, a 18 anni.  Poi e’ morto un altro, quello piu’ giovane di me.  Brutta storia quella, perche’ e’ stata dura per me.  Il fratello era andato da’ suocera all’altro paese e s’e’ tornato indietro co la bicicletta. Io ero andata a portare ‘u llatte e l’ho incontrato.  Poi sono arrivata a la mia strada e ho sentito un colpo.  Io dicevo: “Madonna ..sta’ veni’ a’ Natale!”.  Poi qualcuno ha detto “ sono scappati 7-8 ragazzi” e poi hanno detto: “Nicolina Nicolina guarda la’ sotto a vede’ tuo fratello!”  So’ andata’ la’ e mio fratello e’ morto sopra il braccio mio.  L’hanno preso qua’ al cuore.. era pieno di sangue.  I ragazzi stavano a giocare con una pistola! Aveva 20 anni e la moglie ha avuto un bambino dopo 3 settimane. Sempre mi ricordo! Non ho potuto dimenticare a’ quello perche’ e’ stato proprio sopra il braccio mio! Mi era morta a’ bambina mia bambina di 5 mesi, un mese prima di lui .. l’ho passato male!

Mi ricordo la Guerra. Ci sparavano appresso e dovevamo dormire dentro i pagliai. Non potevamo stare a casa. Se venivano i tedeschi la’ ci rovinavana a nnoi, i bambini.  Noi abbiamo passato la vita male!  Dopo ce la siamo aggistata un pochettino.

Il marito si e’ messo a fare il venditore ambulante.  Stavamo bene perche’ avevamo moneta quella volta. Ma mio marito ha voluto venire in Australia. E abbiamo incominciato da nuovo, da capo. Peggio di prima!

Quando siamo venuti in Australia i miei figli avevano 11- 8-3 anni.  Siamo stati al campo di Bonegilla per 4 settimane e la’ me l’ho passato malissimo!  Perche’ I bambini volevano mangiare e il mangiare non ci piaceva. Non lo assaggiavo per niente! Come si dice al mio paese “dalle stelle vai alle stalle!”  Una sera hanno detto che cucinavano gli spaghetti.  Noi aspettiamo gli spaghetti.  Hanno messo quella cosa rossa la’ con lo zucchero dentro! Non l’ha mangiato nessuno .. siamo rimasti tutti digiuni !

Andavamo a prendere i ‘cardilli’. Alla ‘cantina’ prendevamo l’olio e cucinavamo quella verdura perche’ io non mangiavo niente.  Sono arrivata che avevo la pressione a 90!  Se stavo altri quattro giorni dovevano mettermi dentro all’ospedale.  Lo stomaco mio si era fatto cosi’ male perche’ sopra la nave non sono stata niente alzata.  Sulla nave io l’ho passata male! Poi siamo scesi a Melbourne e poi siamo andati a finire la’ (Bonegilla) ..peggio ancora!

C’era un’amica di mia cognata che abitava a Roma e lei ci ha fatto una lettera di ‘sganciamento’.  Mio marito le aveva scritto una lettera quando siamo arrivati a Freemantle, ma l’ha presa lunga.  Quando siamo arrivati a Melbourne, l’amica era andata al porto, ma non ci ha trovati perche’ eravamo gia’ partiti per Bonegilla.  Quando siamo tornati da Bonegilla ci e’ venuta a prendere alla stazione e siamo stati 2 settimane a casa sua.  Proprio come una sorella!  Poi quando siamo venuti qua, piangeva e diceva” mai piu’ farmi amica!”  Ci e’ rimasta male.

Mio marito ha voluto venire ad Adelaide nel ’59.  Abbiamo fatto cambi e cambi! Piano piano mi sono messa lavorare.  Lavoravo alla “Pastadore”, una fabbrica di pasta.  So’ lavorato per 7 anni e dopo sono andata finire a “Balfours”,‘a fattoria di ‘cakes’. Lavoravo sempre di notte e i bambini s’anno incominciato a far grandi e mio marito tante volte s’arrabbiava la sera perche’ io non c’ero mai.  Allora s’o detto “vado la’ di mattino presto e torno presto qua”.  Dopo sono tornata a Pastadore e mi so’ fatta altri sette anni la’.

S’a operato ‘a schiena mio marito.  E’ stato quasi 2 anni senza lavorare.  Io al week end andavo a lavora’ in da’ campagna a fa’ cipolle.  Nu’ track ci veniva prendere il sabato e la domenica.  Io lavoravo a Pastadore quella volta.  Ho lavorato fino a 51 anni.  Poi mio marito s’e presa a’ pensione e abbiamo campato colla pensione.

Melbourne ce lo sempre nella mia testa. “Dove ti fermi ti piace”.  Io ero fermata a Melbourne.  Quando sono venuta qua (Adelaide) erano tutte campagne e ho detto “ma cosa abbiamo fatto!”  Ad Adelaide non ci stavano i ‘shop’ come stavano a Melbourne pe’ tutto ‘o corso.  C’era uno shop “a potenta e un altro a polenta”!  Piano piano piano mi sono abituata.

Non sapevo parlare pe’ niente quando so’ vvenuta qua.  Ero imbrogliata proprio!  Non mi sono insegnata l’inglese perche’ mio marito voleva tornare in Italia.  Ma i soldi chi ti dava? e siamo restate qua.  Avevo una figlia sposata che non voleva andare in Italia e non volevo lasciare la figlia qua.  La figlia, la prima, si e’ cominciata a sposa’ a quasi 18 anni. Ho nove nipoti e 15 ‘grand – grand nipoti’.

‘A schiena la tengo fregata.  Me s’o operato ‘o ‘hip’.  Me s’o messa la ‘batteria’ a ‘o cuore.  Me s’o’ operata il ginocchio.  A casa non tengo nessuno.  Faccio tutto io.  Quando sono stata male mia figlia e’ venuta.

Vado a ginnastica il lunedi’ da 25 anni quando ha cominciato Vincenza.  Il Martedi’ e Mercoledi’ a Bocce da 15 anni.  Mi piace la compagnia.

Canto nel coro “Le Rondinelle”.  Andiamo a canta’ a far contenti questi vecchietti sopra all’ospedale di Campbelltown e al Villaggio Italia, alle ‘nursing home’. La mia canzone preferita e’ la “ Tazza di caffe’”.

In Italia non c’e’ piu’ nessuno. Chi e’ morto qua e chi e’ morto la’.  Ho tanti nipoti, figli di mio fratello e di mia sorella. Ma non e’ piu’ come la famiglia.  Se vado in Italia a me mi piace il mio paese.  Se no, non ci vado proprio!

Mio fratello mi faceva capire tutto del mio paese.  Ma adesso che non c’e’ piu’ qualcuno di caro, non so nemmeno chi muore e chi campa. Chi e’ che te lo dice!

 

Registrazione Marzo 2014. Trascrizione di Daniela Costa.