Filomena Falco in Iasiello

Ho lasciato l’Italia il primo dicembre e sono arrivata il 28 dicembre 1963 con la nave Sydney. Il viaggio e’ andato bene. C’erano tre ragazze nella mia gabina. Ho fatto la dogana da sola a Melbourne dopo sono uscita. Io non avevo nessuna fotografia di mio cognato. Ho visto una persona che andava di qua e di la e ci ho detto “tu sei Salvatore di Stasio?”  e lui ha risposto “io sto guardando ma non trovo nessuno”. Cosi ho incontrato mio cognato. Avevo quattro valigie perche mia sorella a chiesto tanta robba che voleva fino  alla culla e coperte per il bambino. Tante, tante cose. Sul treno mio cognato ha comprato un quarto di ciliegi e questo era “il lunch”.

Quando venivo in Adelaide con il treno c’era un signora che non poteva tirare la “zip” del vestito e io gli ho detto “signora aspetta che io vi aiuto”. Ora io ci ho chiesto “chi avete in Australia?” e lei ha risposto “ci ho tutto la famiglia”. Delle volte il destino …Era la madre del mio futuro marito. Io lo conosciuto a un “christening” e lui s’e’ innamorato di me e dopo tre mesi ci siamo sposati nel 1964.

Chi pensava che quella signora sul treno veniva a essere mia suocera. Il destino come va a finire. Loro erano  una grande famiglia. Erano 10 figli, tutti qui in Australia. Quando sono andata a conoscere la famiglia la prima volta la mamma offriva “ham”, formaggio e tante cose, pensavo ch’era come un “deli” la’.

Ringrazio a Dio che mio marito e’ di una buona famiglia e ci rispettiamo tutti in famiglia. Andiamo tutti di accordo.  Quando ci siamo sposati nel 1964 non avevamo niente come due miserabili, un paio di scarpe e un vestito. Ho lavorato fino all’ultimo giorno prima delle nozze. Domenica siamo andati  a raccogliere l’uva con il compare di fede. Quello era ‘il nostro honeymoon’. No come adesso. Dopo sono venuti  i figli. Sei figli in cinque anni, l’ultimi sono gemelli. Erano prematuri e la femmina e’ morta dopo tre giorni. Non avevo panni, “nappy” cosi ho tagliato i lenzuoli che ho portato dall’Italia e cosi mi sono arrangiata. No come adesso.

Abbiamo lavorato tutti e due in accordo. Abbiamo questa casa.

Quando stavamo a casa in affitto a Unley diceva la padrona, “Filomena tu devi mettere le pantofole che non fanno troppo rumore, tu non devi cucinare tutte le sere, andate a mangiare da i vostri genitori, non ricevete troppo visite, non uscite troppo. Io li ho detto “devo comprare una barracca, un ‘shed’, cosi stiamo soli’, e allora abbiamo comprato questa casa.

I figli sono cresciuti, sono stati molti bravi. Sono tutti sposati. Stanno tutti vicino. Una abita vicino la chiesa di Campeltown, uno a  Dernancourt, due a Goodwood e un’altro a Mitcham. Il primo e sposato con una Italiana, la seconda anche con un Italiano, il terzo ha  sposato un’ Australiana, il quarto pure con un Italiana, e l’ultimo con una Germanese. Ho nove nipoti. Una ha avuto una grande operazione l’anno scorso, aveva tre “lumps”. Adesso sta meglio ma sempre sotto controllo. Un’altro ha quttordici anni e non parla. E’ nato bene ma da quando era piccolo non ha parlato. Non e’ sordo. Ha avuto dei ‘test’ anche in America. Ogni tanto si fa nervoso, e un ragazzo che non vuole confusione.

Quando sono arrivata in Adelaide sono andata da mia sorella. Io ero contenta di vedere mia sorella ma ero cosi nervosa, piangevo molti giorni perche volevo ritornare in Italia coi miei genitori. E troppo doloroso quando si arriva nella terra straniera che non capivo la lingua. Mia sorella era brava ma mio cognato, non potevo mettermi “lipstick”, non potevo ridere or essere contenta, non potevo prendere un bicchiere d’acqua nel “fridge”, niente. Io volevo morire. Ho scritto a mia madre che volevo ritornare in Italia e lei diceva che mi pagava il viaggio per ritornare. Mia sorella ha detto “tu non vai a nessuna parte”. Dopo ho scritto a mia zia in America e lei mi voleva in America ma mia sorella diceva “no tu devi stare qui, non vai a nessuna parte” . Mio cognato malediva il giorno che sono arrivata in Australia. Lui era contento in Australia ma non voleva avere risponsabilita’ di me. Mia sorella voleva ma lui no. Non potevo guardare fuori della finestra, nel “back yard”, ero peggio dei carcerati.

In Italia lavoravo nella campagna. Non si poteva andare avanti. Mia sorella e stata chiamata da un cugino e lei dopo a chiamato a me. Ero contenta di stare in Italia  perche stavo bene ma lo sai quando una e’ giovane vuole cambiare, dopo qui era triste. Se avevo l’apparecchio pronto  me ne scappavo subito. Mi sentivo confusa, non sapevo la lingua non sai dove vai, mi sentivo troppo male. Dopo piano, piano sono andata con mia cugina a lavorare a Virginia in una “farm”. Dalle cinque della mattina fino alle dieci della sera. Bevevo l’acqua che stava sopra il “cabbage”. La brina della notte.  La sera mia cugina ci faceva rubare i spinaci che cucinavamo il giorno dopo.

Sono stata sempre qui in Adelaide in questa casa, era “very very hard”. Mio marito ha avuto un’operazione . Ho dovuto andare  a lavorare a Julia Farr. I figli erano piccoli. La notte lavavo panni, preparavo da mangiare era “very very bad” per me, In pochi giorni ho perso “un stone”.

Mi sono imparata l’inglese qui e li. Io non mi vergogno di come parlo.  Sono andata a lavorare a Julia Farr perche mio marito stava ammalato, erano 6 mesi che non lavorava. La ‘boss’ mi ha domandato quanti figli avevo e gli ho detto “cinque” e lei ha detto “domani start work straight away”. Avevo un cappello alto che mi piaceva tanto ed ero molto contenta e la “boss” diceva, “Filomena is the happiest lady”. Ho lavorato li 22 anni. Dopo 22 anni mi hanno dato un “package” e ho finito di lavorare perche mio marito non stava bene. E bello lavorare, a me mi piace. Hai contatto con tante gente.

La mia vita in Australia e stata piena di sacrifici, dispiaceri e malattie.

Ringraziamo ancora il Signore, ho cinque figli e 9 nipoti. Tutti ci rispettano e gli vogliamo tanto, tanto bene. Nella vita si deve affrontare tante cose. Si deve essere forti e coraggiosi che non e’ facile la vita.  Mio marito e pieno di soffrimento. Ogni anno va all’ospedale che non sta bene. Quest’anno il 7 marzo abbiamo festeggiato

50 anni di matrimonio. Mio marito era in ospedale ma l’hanno fatto uscire per il giorno perche sentiva che io ero dispiacevole e voleva che stiamo insieme.

Io sono contenta della mia vita in Australia perche sono un tipo forte. Un paesano di mio marito mi ha detto “Filomena sei very lucky  perche hai un carattere troppo forte”. Ho dovuto essere forte perche mio marito non stava bene. Mia mamma diceva “mezzi i guai ti devi mantenere forte”. Nella vita c’e’ da lottare. Non puoi essere misera. Devi avere coraggio.

Registrazione Dicembre 2013. Trascrizione di Angela Morony.