Angelina Morony (nata Malizia)

Sono nata a Malvito, paese collinare in Calabria nella provincia di Cosenza, nel Sud Italia. Quando avevo 5 anni, mio padre , come tanti uomini in quel periodo, emigro’ in Australia alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore per la sua famiglia. Mia madre ed io restammo a Malvito in attesa che mio padre tornasse oppure che potessimo raggiungerlo in Australia. 

Nel 1957 mio padre fece ritorno a casa per alcuni mesi e noi eravamo felicissime di rivederlo, anche se stentavo a ricordarlo, se non fosse stato per le sue lettere. Mia madre era molto entusiasta di venire in Australia anche se le sarebbe mancata la sua famiglia estesa ed io ero molto emozionata di sapere che saremmo andate a vivere la’.

Il nostro viaggio di un mese a bordo della nave “Oceania” fu pieno di nuove esperienze: il passaggio attraverso il canale di Suez, celebrando  il passaggio dell’Equatore, vedere nuovi paesi e culture. Ci accompagnavano in Australia mia zia e i suoi 4 figli. Mio zio era gia’ in Australia e ci aspettava. Abbiamo abitato insieme per alcuni mesi finche’ mio padre acquisto’ per noi una casetta a Brompton. Dopo quattro anni i miei genitori acquistarono una casa piu’ grande a West Croydon e siamo vissuti la’ fino alla morte di mio padre.

Siamo arrivati ad Adelaide nel marzo del 1958 e ci siamo subito ambientati alla nuova vita che era resa facile dal fatto che molti dei nostri ”paesani” si erano gia’ stabiliti e quindi abbiamo trovato subito una comunita’ che ci ha dato sostegno e amicizia. Abbiamo stabilito un forte legame con questi amici. Poiche’ vivevamo vicini sono diventati una famiglia estesa. Abbiamo celebrato I nostri battesimi, prime comunioni, e cresime, fidanzamenti e matrimoni. Questa era la nostra vita sociale quando sono cresciuta. 

Ho studiato a Hindmash Primary School e Woodville High School dove ho avuto  insegnanti che sono stati molto di supporto e che mi hanno incoraggiato a fare bene. Una delle mie insegnanti, la signora Jean Fox, mi e’ stata vicina e mi ha fatto da mentore per quattro anni fino alla maturita’ consigliandomi ad iscrivermi nella classe giusta e a studiare le materie giuste  fra cui lo studio della lingua.

Nella mia scuola non era possibile studiare l’italiano per cui decidemmo che avrei studiato l’italiano per conto mio con un po’ di aiuto da parte dell’insegnante di francese che parlava italiano. Mi è piaciuto studiare e mi sono molto impegnata nello studio. I miei genitori mi incoraggiarono a proseguire gli studi . 

Ho frequentato l’Adelaide Teacher’s College dove ho ottenuto il Diploma di Insegnante di scuola secondaria. Il mio primo incarico fu nella scuola di Millicent, una localita’ di campagna nel Sud Est, e duro’ per 4 anni. Li’ conobbi mio marito, Ian. 

Nel 1973 decidemmo di trascorrere un anno viaggiando all’estero ed in particolare di visitare il mio paese di origine. E’ stato bellissimo visitare tanti luoghi italiani e rivedere i miei parenti, in particolare mia nonna che non avevo visto da quando ero piccola. 

Anche se parlavo l’Italiano, conoscevo la cultura ed ero stata circondata da persone italiane in Australia, mi rendevo conto come quanto ero diventata Australiana nel modo di pensare e comportarmi. Sono ritornata in Italia parecchie volte nel corso degli anni ed ho sempre tanto desiderato visitare il mio paese e i miei parenti. Al tempo stesso quando ritorno in Australia sento che questo e’ il mio posto. 

Quando sono ritornata in Australia ho insegnato all’ Underdale High School per un anno e mezzo prima di dedicarmi a creare una famiglia. 

Restai a casa per aver cura dei miei tre figli per sei anni prima di far ritorno ad insegnare a tempo parziale al Cabra College, una scuola cattolica secondaria. Ho insegnato in quella scuola materie legate alla contabilita’ e commercio per 26 anni. Molti degli studenti venivano dall’Asia ed avevano una padronanza dell’inglese limitata. Io capivo le loro difficolta’ e ho dato loro supporto nell’adattarsi alla cultura e sistema di insegnamento australiano, diverso dal loro. Ho insegnato anche italiano a studenti piu’ giovani e cosi’ potevo mantenere la lingua.

Quando sono andata in pensione ho sfruttato la mia competenza linguistica insegnando a persone immigrate e rifugiate e dato loro supporto ad ambientarsi ad una nuova cultura. Mi sento a mio agio nel lavoro con persone di diverse culture perche’ comprendo le sfide che devono affrontare.

In tutta la mia vita ho cercato di mantenere la mia identita’ e la lingua italiana, vedendo film italiani ed insegnando a persone adulte che sono interessate alla lingua e cultura italiana e che desiderano viaggiare in Italia.

La mia identita’ si e’ plasmata attraverso l’appartenenza a due culture e sono molto felice di aver avuto questa opportunita’.

Febbraio 2017